RETI DI MONITORAGGIO
![Stazione sismica](https://ww2.pi.ingv.it/wp-content/uploads/2015/03/F02m.jpg)
![Stazione Sismica](https://ww2.pi.ingv.it/wp-content/uploads/2015/03/F03m.jpg)
![Schermata-2015-04-22-alle-15.47.00](https://ww2.pi.ingv.it/wp-content/uploads/2020/04/Schermata-2015-04-22-alle-15.47.00.png)
Il gruppo di lavoro si occupa del monitoraggio sismico sia in ambito di situazioni di emergenza sismica che nell’ambito dello studio di aree tettonicamente attive. Da qualche anno parte dell’attività è finalizzata anche al monitoraggio sismico delle aree di coltivazione delle georisorse (petrolio, geotermia) e nel monitoraggio sismico dei bacini artificiali.
La Sezione di Pisa ha in dotazione 13 stazioni sismiche:
- 7 GAIA2
- 1 Nanometrics Centaur
equipaggiate con sensori Lennartz 3D-Lite
- 5 Guralp CMG6TD
Tutte le stazioni sono corredate da pannelli solari e batterie che ne garantiscono il funzionamento in aree non servite da energia elettrica.
Attività di Emergenza – Sismiko
Come altre sedi INGV anche la Sezione di Pisa fa parte di Sismiko che è il coordinamento delle Reti Sismiche Mobili di Pronto Intervento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’installazione in tempi rapidi di stazioni sismiche temporanee ad integrazione delle reti sismiche permanenti aumenta la capacità di detezione dei terremoti in periodi e aree di particolare interesse. Ciò diventa di particolare rilievo durante una sequenza sismica a seguito di un forte terremoto o durante uno sciame sismico persistente.
I dati acquisiti in queste situazioni aiutano nell’immediato a definire con maggiore precisione il fenomeno in corso, migliorano le localizzazioni ipocentrali e le elaborazioni prodotte in tempo reale presso le sale operative INGV, e forniscono i dati di base per studi di sismotettonica e fisica dei terremoti e dei vulcani.
La Sezione di Pisa mette a disposizione di Sismiko 3 stazioni sismiche broad-band Guralp CMG6TD, equipaggiate con router UMTS per la trasmissione in tempo reale dei segnali sismici alla sala operativa di Roma.
Studio di aree sismo-tettonicamente attive
L’utilizzo della strumentazione di monitoraggio consente di studiare aree sismicamente attive, per caratterizzarle dal punto di vista sismotettonico.
La sismotettonica è la disciplina che si occupa di studiare i rapporti tra la sismicità e la tettonica, al fine di individuare e caratterizzare le sorgenti sismiche attive in una data area e stimarne il loro potenziale sismogenetico. Per uno studio sismotettonico è pertanto fondamentale avere a disposizione un catalogo sismico con localizzazioni di buona qualità, soluzioni focali e magnitudo oltre ad una conoscenza della geologia regionale dell’area oggetto di studio.
Monitoraggio di aree soggette a coltivazione delle georisorse (petrolio, geotermia)
A fronte di una persistente e crescente preoccupazione pubblica circa la possibilità che alcune attività di sfruttamento delle risorse del sottosuolo inducano o attivino terremoti, l’INGV ha attivato nell’ambito della Struttura di Ricerca Terremoti, una “Linea di Attività” (LdA) denominata “Sismicità indotta e caratterizzazione dei sistemi naturali”. Il fine ultimo di questa LdA è quella di studiare le relazioni che possono esistere tra attività antropiche (coltivazione di idrocarburi, produzione di energia geotermica, stoccaggio di gas naturale e CO2, invasi idrici) e l’innesco di attività sismica anche alla luce dei recenti casi di terremoti (anche al di sopra della soglia di danno) indotti/triggerati da attività di estrazione/iniezione di fluidi dal sottosuolo.
In questo ambito la Sezione di Pisa contribuisce attraverso il monitoraggio sismico di aree di coltivazione di idrocarburi (Gorgoglione, Val d’Agri) e aree di sfruttamento geotermico (Larderello, Amiata), in linea con le prescrizioni fornite Ministero per lo Sviluppo Economico, per il monitoraggio della microsismicità, delle deformazioni del suolo e della pressione di poro nell’ambito delle attività antropiche.
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