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Bright 2015: La Notte dei Ricercatori in Toscana

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Pisa, apre al pubblico la sede di via della Faggiola 35 il giorno 25 settembre 2015.

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Dal 2005 in tutta Europa e dal 2012 in Toscana, il quarto venerdì di settembre è dedicato alla “Notte dei Ricercatori”.
Come nella passata edizione, la Notte del 2015 è intitolata BRIGHT, a ricordare la “luce brillante” che la ricerca vuole gettare su ciò che è oscuro: la luce prodotta dalla curiosità, dalla tenacia, dalla volontà degli esseri umani di capire il mondo, di spingere i confini di ciò che si sa un po’ più in là.

Programma

Aperitivi della Scienza

Oratore: Dr. Carlo Meletti
Titolo: A cosa servono i sismologi?
Location: Caffetteria Carraia del Nicchio – Via G. Oberdan, 15
Orario: 17.00
email: carlo.meletti@ingv.it

Oratore: Dr. Gilberto Saccorotti
Titolo: Non è terremoto tutto ciò che trema – Un viaggio alla scoperta di insolite vibrazioni terrestri.
Location: Ritz –Borgo Stretto, 43
Orario: 19.30
email: gilberto.saccorotti@ingv.it

Stand in Largo Ciro Menotti ore 16:00-22:00

LA TERRA INQUIETA

DESCRIZIONE: Il nostro pianeta è inquieto. L’energia contenuta al suo interno si libera attraverso piccoli e grandi terremoti che ogni giorno scuotono la superficie su cui viviamo. Altre volte si manifesta dando vita a maestose e spettacolari eruzioni vulcaniche. Al nostro stand sarà possibile vedere un simulatore per la formazione di edifici vulcanici e una vasca per riprodurre i maremoti oltre ad una stazione sismica per la registrazione dei terremoti.

Presso la Sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Via della Faggiola 35, Pisa ore 16:00 alle ore 24:00

I SEGRETI DELLA TERRA

Clima e Paleoclima

Conoscere come il clima della Terra è cambiato nel corso della sua lunga storia è molto utile ed istruttivo per comprendere come esso potrà evolvere e cambiare nel futuro, permettendoci di mettere in campo comportamenti virtuosi per mitigarne gli effetti sulla nostra vita. Alcuni organismi (alberi, coralli, plancton) alterano la loro crescita e/o le dinamiche delle popolazioni in risposta ai cambiamenti climatici. Lo studio delle variazioni nella composizione chimica dei gusci e delle associazioni di microrganismi marini planctonici (Foraminiferi e Nannoplancton; viventi e fossili), le cui funzioni vitali dipendono dai parametri chimico-fisici dell’acqua in cui vivono e vivevano (temperatura, salinità, luce e nutrienti), ci permette di ricostruire quantitativamente come il sistema Terra risponde ai grandi e piccoli cambiamenti climatici che lo hanno interessato nel passato, recente e remoto.

In viaggio tra i terremoti

Come i raggi-X fotografano le nostre ossa, nello stesso modo i terremoti ci forniscono immagini dell’interno della Terra.
Per fare luce su processi che avvengono a profondità non raggiungibili dall’uomo è importante comprendere la fisica di questo fenomeno naturale. Tale conoscenza ci permette di elaborare e mettere in atto le strategie necessarie a proteggerci dagli effetti prodotti sugli edifici. Una stazione sismica in funzione ci aiuterà a capire come si registrano i terremoti, com’è fatto un sismogramma e che informazioni si possono ricavare dalla sua analisi. In diretta con la sala operativa dell’INGV di Roma, impareremo come sono localizzati gli eventi, com’è strutturata la Rete Sismica Nazionale e l’importanza che riveste nell’ambito della sorveglianza del nostro territorio e dell’organizzazione dei soccorsi. Infine sarà illustrata la storia sismica del nostro paese che, integrata con le informazioni strumentali, ha portato alla realizzazione della Mappa della Pericolosità Sismica, riferimento normativo per le norme di edilizia antisismica.

Le eruzioni vulcaniche

Come e perché erutta un vulcano? Quali sono i diversi stili eruttivi? Attraverso l’osservazione delle rocce e lo studio dei processi fisici che caratterizzano la risalita del magma dalle profondità del mantello terrestre, cerchiamo di comprendere la spettacolare attività dei vulcani e di capire come possiamo proteggerci dalle conseguenze, talvolta catastrofiche, delle eruzioni vulcaniche.

Stato dell’arte e prospettive per il monitoraggio degli eventi franosi: l’esempio della frana di Lavinia di Roncovetro (RE) nell’ambito del progetto LIFE+ Wireless sensor network for Ground Instability Monitoring (Wi-GIM).

I fenomeni franosi hanno un alto potenziale distruttivo e perciò spesso costituiscono una seria minaccia sia alla vita delle persone sia alle strutture. Per arginare l’impatto di questi fenomeni i ricercatori lavorano costantemente per sviluppare sempre nuovi e più efficienti sistemi di monitoraggio. Il progetto Wi-GIM mira a sviluppare, nell’ambito del programma EU LIFE+, un sistema di monitoraggio delle deformazioni del suolo che sia il più possibile accurato, flessibile e a basso costo. L’area di studio per il progetto è rappresentata dalla frana di Lavinia di Roncovetro (RE), frana che viene monitorata con i convenzionali metodi di monitoraggio (fra i quali stazione totale, LIDAR da terra, LIDAR da aereo) e mediante l’utilizzo di tecniche di fotogrammetria avanzata che prevedono l’uso di un DRONE per la modellizzazione 3D.

ore 23:30 Brindisi con i ricercatori
Per ulteriori informazioni visita il sito www.bright2015.org.