“Bright 2017”: le attività dell’INGV a Pisa e Lucca
Venerdì 29 Settembre 2017
dalle ore 16 in poi
Per conoscere le nostre iniziative consulta questa pagina.
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Aperitivi della Scienza
Libreria Ghibellina, Borgo Stretto 37 Pisa, ore 19:30
Dr. Massimo Pompilio
Tra la finzione e la realtà: i vulcani nell’arte, la letteratura e il cinema
La vita professionale di chi studia i vulcani (decenni) è troppo breve rispetto al tempo di attività (fino ai milioni di anni) di un vulcano. Per ricostruire la storia di un vulcano e per poterne comprendere il comportamento futuro, il vulcanologo utilizza due approcci complementari: i) studiare i depositi delle eruzioni passate; ii) analizzare ed interpretare le fonti storiche. Le fonti storiche possono comprendere opere letterarie, documentazioni di arte figurativa e visiva. All’interno di queste il vulcanologo ha la necessità di dover riconoscere gli elementi reali da quelli che provengono dall’immaginario e dal vissuto dell’artista. Si presenteranno e si discuteranno insieme al pubblico alcuni esempi legati ad eruzioni passate avvenute in Italia e nel mondo.
Stand della Ricerca di Pisa
Largo Ciro Menotti a partire dalle ore 17:00
Vulcani, Paleoclima e Geomorfologia: come cambia la Terra
Durante i suoi 4 miliardi e mezzo di anni di vita, la Terra ha cambiato continuamente il suo aspetto. Le eruzioni vulcaniche, il movimento delle placche tettoniche, gli agenti atmosferici hanno plasmato le valli e le montagne come le conosciamo oggi. Le aree desertiche erano coperte da imponenti ghiacciai, i sedimenti depositati sui fondali oceanici sono adesso esposti sulle vette delle montagne. Ciascun evento quindi ha lasciato le proprie “impronte” permettendo di ricostruire la storia della Terra.
Lo stand INGV mostrerà tre esempi di questo percorso. Il primo, caratterizzato dall’utilizzo di droni per i rilievi fotogrammetrici, consiste nel monitorare i cambiamenti morfologici del terreno: ricostruzione di colate di lava, monitoraggio di frane e di aree interessate da subsidenza cioè un abbassamento del suolo.
Il secondo esempio riguarda il riconoscimento dei minerali e delle tessiture delle rocce prodotte dalle eruzioni vulcaniche da cui si possono ricavare informazioni sulla composizione dei magmi e sulla genesi dei processi vulcanici. Con l’aiuto di semplici esperimenti sarà possibile comprendere come si forma un edificio vulcanico e quali sono le caratteristiche del fenomeno del plume vulcanico ovvero come la cenere vulcanica si disperde nell’atmosfera durante un’eruzione esplosiva con ricadute sul clima dell’intero pianeta.
Il terzo esempio ci illustra come è cambiato il clima della Terra nel passato recente e remoto. Studiare i microfossili “racchiusi” all’interno dei sedimenti marini, o “sfogliare” una stalagmite di una delle innumerevoli grotte presenti sui nostri monti, è come scorrere le pagine di un diario dove, anno dopo anno, sono state registrate le variazioni di temperatura, piovosità e vegetazione. Ricostruire i cambiamenti climatici che hanno interessato il nostro pianeta nel corso del tempo, aiuta a comprendere i meccanismi che regolano il clima e ne determinano la variabilità, portando un contributo alla conoscenza di come cambia l’ambiente e dell’impatto delle attività umane su di esso.
Stand della Ricerca di Lucca
Chiostri del Complesso di San Francesco a partire dalle ore 16:00
INGV Terremoti: ricerca, sorveglianza e prevenzione
I terremoti sono una manifestazione evidente della vitalità della Terra. Il progresso della ricerca in ambito sismologico oltre a migliorare la conoscenza dell’interno del nostro pianeta, ha un’importante ricaduta sociale: permette di proteggerci meglio dagli effetti dei terremoti sulle abitazioni e sui manufatti. Una stazione sismica in funzione ed il collegamento con la sala operativa di monitoraggio dell’INGV di Roma mostreranno come si registrano i terremoti, quali informazioni si possono ricavare dalla loro analisi, come è strutturata la Rete Sismica Nazionale e l’importanza della sorveglianza sismica del nostro territorio. Inoltre i ricercatori illustreranno come l’integrazione della sismicità strumentale con la storia sismica italiana e con le informazioni sulla geologia di superficie abbia consentito la realizzazione della Mappa della Pericolosità Sismica, riferimento normativo per le norme di edilizia antisismica.
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