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Il contributo dei ricercatori della Sezione INGV di Pisa nella gestione dell’emergenza sismica di Amatrice

L’emergenza sismica di Amatrice, iniziata il 24 agosto scorso con la scossa di magnitudo ML 6.0, ha visto il coinvolgimento attivo della sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Numerosi i ricercatori che, immediatamente dopo la scossa delle 3:36, si sono attivati per svolgere le attività sul campo. In tutto tre le squadre coinvolte.

Una di sismologi del gruppo SISMIKO (coordinamento delle Reti Sismiche Mobili di Pronto Intervento dell’INGV) ha installato due stazioni sismiche (in aggiunta alle oltre 350 fisse della Rete Sismica Nazionale) nella zona più meridionale dell’area epicentrale, vicino al Lago di Campotosto. L’integrazione delle stazioni temporanee alla Rete Sismica Nazionale aumenta la capacità di rilevare terremoti di piccola magnitudo e di localizzarli con maggiore precisione. Ciò diventa particolarmente rilevante per seguire l’evoluzione spazio-temporale della sequenza sismica in atto e aiuta a meglio definire le strutture sismogenetiche man mano che si attivano.

IMAG2560Una seconda squadra, coordinata dal gruppo QUEST (QUick Earthquake Survey Team), ha partecipato al rilievo macrosismico per stimare gli effetti del terremoto sugli edifici e sull’ambiente in tutte le località interessate. La valutazione preliminare del danneggiamento prodotto dal terremoto del 24 agosto ha evidenziato una notevole somiglianza con quello che colpì i Monti della Laga il 7 ottobre del 1639.

20160907_173223E, infine, una terza squadra di geologi di EMERGEO (progetto finalizzato al rilievo degli effetti geologici prodotti in superficie da eventi sismici), si è immediatamente attivata per cercare le evidenze della fratturazione cosismica e ha contribuito a individuare la traccia superficiale della faglia responsabile del terremoto di magnitudo 6. La sezione di Pisa ha anche fornito il modello digitale ad alta risoluzione del terreno della zona di Amatrice e Accumoli per la cartografia di dettaglio fondamentale per i rilievi su campo e le elaborazioni dei dati satellitari per la stima della deformazione prodotta dall’evento sismico.

Ma il contributo dei ricercatori pisani alle attività di emergenza sismica non finisce qui.
Una significativa partecipazione all’organizzazione della gestione dell’emergenza sismica viene attualmente svolta a Rieti presso il DI.COMA.C. (Direzione di Comando e Controllo) della Protezione Civile Nazionale, dove i sismologi INGV raccolgono e trasmettono alla Protezione Civile gli aggiornamenti sull’evoluzione della sequenza.
Anche sul fronte divulgativo e dell’informazione, i ricercatori della sezione toscana hanno rilasciato numerose interviste alla stampa nazionale e internazionale approfondendo, in particolare, il tema della pericolosità sismica in Italia. La sezione di Pisa ospita una delle sedi del Centro Pericolosità Sismica dell’INGV guidata da Carlo Meletti, uno dei responsabili nazionali, che sta attualmente lavorando all’aggiornamento del modello di pericolosità per l’Italia alla base della normativa per la classificazione sismica del territorio e per le costruzioni in zone sismiche.

La prossima edizione della Notte Europea dei Ricercatori, che si svolgerà anche a Pisa (oltre alle altre sedi dell’INGV), il prossimo 30 settembre con il progetto BRIGHT, sarà l’occasione per presentare i numerosi dati e le informazioni raccolte durante l’emergenza. I ricercatori dell’INGV di Pisa danno appuntamento a cittadini, appassionati e semplici curiosi nel proprio stand in Largo Ciro Menotti, dalle ore 16.00 alle ore 22.00 (http://www.bright-toscana.it).