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Monitoraggio del Pontelungo (Bologna) durante l’esplosione controllata di un ordigno bellico

Zaccarelli L., R. Camassi, G. Saccorotti, S. Pondrelli, A. Cavaliere, A. Pesci, F. Loddo (2016)
Rapporti Tecnici INGV, n. 359

Introduzione

Durante la preparazione dei cantieri per i lavori di consolidamento del Pontelungo, in via Emilia Ponente a Bologna (luglio 2015), è stata ritrovata una bomba americana della Seconda Guerra mondiale nell’alveo del fiume Reno. Il pessimo stato di conservazione dell’ordigno non ne ha permesso il trasferimento in luogo più isolato, costringendo quindi il Comune di Bologna ad organizzare le operazioni di brillamento in loco, ovvero in piena area metropolitana (Fig. 1). L’ordigno era un residuato bellico del peso di 100 libbre, ancora attivo e carico con 30 kg di tritolo. I militari dell’esercito hanno effettuato i lavori per la realizzazione sia di una struttura di contenimento (una piramide di metallo e sabbia) che di trinceramenti, atti a contenere gli effetti dell’esplosione. La data per la detonazione dell’ordigno è stata fissata per la domenica 23 agosto 2015. Per quel giorno il Comune di Bologna ha dovuto organizzare l’evacuazione di quasi 5000 residenti in un’area di 500 m di raggio intorno alla bomba (Fig. 1), dalle 9:00 della mattina fino a fine operazioni. Sotto richiesta dell’ufficio Protezione Civile del comune di Bologna l’INGV è stato coinvolto nel monitoraggio delle operazioni di deflagrazione. Considerando il ponte come maggiore punto di interesse abbiamo applicato due tecniche di rilevamento indipendenti per il monitoraggio della struttura prima durante e dopo l’esplosione: una sismologica e l’altra distanziometrica tramite laser scanner.

http://www.ingv.it/editoria/rapporti/2016/rapporto359/