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Monitoraggio integrato di un’area marino-costiera: la foce del Fiume Volturno (Mar Tirreno centrale)

Ferraro L., L. Giordano, S. Bonomo, A. Cascella, G. Di Martino, S. Innangi, S. Gherardi, S. Tamburrino, I. Alberico, F. Budillon, V. Di Fiore, M. Punzo, D. Tarallo, E. Anzalone, M. Capodanno, G. Cavuoto, L. Evangelista, R. Ferraro, M. Iavarone, A. Iengo, F. Lirer, E. Marsella, R. Migliaccio, F. Molisso, N. Pelosi, P. Rumolo, P. Scotto di Vettimo, R. Tonielli, Mattia Vallefuoco (2017). INGV – Quaderni di Geofisica

Abstract

Vengono presentati i risultati dell’attività di monitoraggio svolta nel corso del progetto PONa3_00363 I-AMICA (Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale; www.i-amica.it/i-amica/), nell’ambito delle attività relative all’Obiettivo Realizzativo 4.4 (Processi di interfaccia biosfera-idrosfera e funzionalità degli ecosistemi costieri). L’attività, che ha avuto come scopo l’acquisizione di conoscenze avanzate sulle dinamiche e/o variazioni nel tempo degli ecosistemi marino-costieri in relazione ai processi fisici, chimici e biologici che caratterizzano il loro habitat, si è sviluppata attraverso la sperimentazione di nuove metodologie di monitoraggio in relazione alle specifiche caratteristiche dell’area marino-costiera prospiciente la foce del fiume Volturno (Golfo di Gaeta). In particolare, oltre che sulle tecniche di monitoraggio classiche, lo studio si è principalmente focalizzato sulla acquisizione ed interpretazione di dati ambientali sia in colonna d’acqua che nei sedimenti a fondo mare e sulla identificazione di specie e/o associazioni di specie significative (bio-indicatori) da un punto di vista ambientale ed indicative dello stato di salute del sistema costiero. Poiché il sistema costiero rappresenta una struttura naturale complessa e delicata, la cui evoluzione è il risultato di delicati equilibri fisici, chimici e biologici, fortemente condizionabili dagli interventi antropici, l’attività di monitoraggio è stata integrata da studi sulla variazione della linea di costa, da studi sismostratigrafici della piana deltizia, sedimentologici e morfo-batimetrici dei fondali.

http://www.ingv.it/editoria/quaderni/2017/quaderno146/