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Pianificazione e gestione di un’emergenza sismica: esercitazione INGV del 26 novembre 2015 effettuata nell’ambito della Linea di Attività T5 “Sorveglianza sismica e operatività post terremoto”

Pondrelli S., A. Amato, M. Massa, P. Montone, M. Crescimbene, F. La Longa (2016). Emergenza sismica working group (Azzaro R., Bizzarri A., Camassi R., Cerrone M., Cultrera G., D’Alema E., Di Giovanbattista R., De Martini P.M., Galadini F., Improta L., Marzocchi W., Margheriti L., Mattoni S., Meletti C., Michelini A., Moretti M., Nostro C., Pantosti D., Pignone M., Pintore S., Piromallo C., Scarlato P., Scognamiglio L., Sorrentino D., Tertulliani A.)
Quaderni di Geofisica, 137, 142 pp.

Introduzione

Dopo un terremoto di particolare rilevanza avvenuto sul territorio nazionale (generalmente per magnitudo locale ML uguale o superiore a 5.0) o in caso di sequenze sismiche prolungate, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è il centro di competenza principale del sistema di Protezione Civile, sia per le attività dirette sul terreno che per quelle svolte presso le sedi dell’Ente. Sin dalle prime ore che seguono un significativo evento sismico, l’INGV si è sempre attivato con squadre di persone e mezzi – condivisi anche con altri enti di ricerca o Università italiani e stranieri – per acquisire dati ed informazioni utili per arricchire le conoscenze sui processi sismogenetici e per fornire un supporto, anche in loco, alle attività di informazione alla popolazione. Molte di queste attività rientrano, e sono in gran parte finanziate, nell’ambito del vigente Accordo Quadro 2012-2021 tra il Dipartimento di Protezione Civile (DPC) e l’INGV1. Nell’ambito dell’organizzazione dell’INGV, all’interno della Struttura Terremoti è stata istituita la Linea di Attività (LdA) T5 denominata “Sorveglianza sismica ed operatività post-terremoto” che comprende due tematiche molto importanti per l’Ente: l’attività di sorveglianza sismica, incluso lo sviluppo di toolse procedure per la valutazione in tempo reale degli effetti di terremoti e tsunami, e la gestione delle emergenze sismiche. Tra gli obiettivi del 2015 della LdA T5 vi è la formalizzazione dei protocolli di intervento di gruppi operativi d’emergenza, secondo criteri e linee guida identificati in precedenza, in maniera da renderli coordinati e sinergici tra loro e con il resto delle attività previste durante un’emergenza sismica. I primi cinque gruppi ad essere formalizzati Emergeo, Emersito, IES, QUEST, Sismiko (con Decreto del Presidente INGV N. 337 del 15/07/2015 – Protocollo Generale N. 0012128 del 16/07/20152) sono quelli che si occupano principalmente dell’installazione di strumentazione sismica, degli studi degli effetti del terremoto in area epicentrale e degli interventi di informazione alla popolazione durante una crisi. Un altro obiettivo della LdA T5 è quello di elaborare un protocollo di ente per la gestione delle emergenze sismiche, ad oggi ancora “non definitivo” (indicato successivamente come “bozza di Protocollo di Ente”), in collaborazione con il personale coinvolto nelle emergenze stesse. Il protocollo, frutto dell’esperienza acquisita e condivisa in decenni di attività in emergenza, ha diverse finalità, tra cui quelle di: a) migliorare la capacità di risposta logistico-operativa dell’Istituto durante l’emergenza; b) avere una migliore conoscenza del fenomeno in corso; c) realizzare una più efficace comunicazione verso gli organi di Protezione Civile, i media e il pubblico.
Il banco di prova dei due obiettivi descritti in precedenza è stata un’esercitazione interna di emergenza sismica, che ha avuto come scopo principale quello di verificare in maniera dettagliata il corretto flusso delle azioni/informazioni rilevanti ai fini di una emergenza, e lo svolgimento delle azioni proposte nella bozza di Protocollo di Ente. In particolare si è voluto verificare il funzionamento dell’Unità di Crisi (UC), la funzionalità dei protocolli dei singoli gruppi operativi, l’efficienza di tutte le attività previste in sede che riguardano gli aspetti tecnici e logistici, il flusso di comunicazione interno e le comunicazioni istituzionali esterne verso DPC, media e pubblico (queste ultime non effettuate ma solo simulate). Date le finalità, principalmente legate a funzioni interne all’INGV, si è reputato sufficiente effettuare un’esercitazione per “posti di comando”, ossia senza interventi diretti sul terreno. Durante l’esercitazione si è anche sperimentata la catena di azioni che devono compiere i turnisti della Sala Operativa della sede di Roma, da ora indicata come Sala Sismica, e i reperibili in sede centrale (come il funzionario di sala, e i vari servizi tecnici e informatici che garantiscono la continuità di tutti i servizi della sede di Roma), poiché dalla loro risposta all’emergenza dipendono tempistica e funzionalità delle primissime fasi post-terremoto. Tutte le operazioni sono state organizzate e attivate in base a una serie di schemi approntati e allegati a un Documento di Impianto (Allegato A), preparato all’interno della LdA T5 con la collaborazione del personale coinvolto nelle attività di Sala Sismica. Per valutare l’efficacia dei ruoli che sono previsti nella bozza del Protocollo di Ente e delle operazioni programmate, è stato organizzato un sistema di valutazione attraverso degli osservatori sia interni che esterni (personale INGV non partecipante all’esercitazione), di cui di seguito si riportano i risultati. L’esercitazione si è svolta il 26 novembre 2015, usando come evento di riferimento il terremoto avvenuto nel 1654 nella zona Sorano-Marsica che causò effetti di danno pari a un’intensità macrosismica 9-10 MCS in zona epicentrale, e la cui magnitudo è stata stimata pari a 6.3 [Rovida et al., 2016].

http://www.ingv.it/editoria/quaderni/2016/quaderno137/#